sabato 29 marzo 2008

Foglio bianco

di Adamo Musella

Presentazione

A volte si pensa a ciò che rimane. A tutto quello che rimane sul fondo di una storia. Rimangono ombre non lavate e false prospettive.
E' la nostra incapacità di vivere nel reale, nel presente, a farci girare in tondo fino a tornare qui. Dove la confusione e la mancanza di ogni indicazione possibile sono ciò che normalmente si trova dietro ogni fondale dipinto dai nostri silenzi.
E certo vorrei poter dire che chiarezza e determinazione sono punti fermi, vorrei poter indicare le cose col giusto nome e saper ritrovare ogni volta quella sensazione di già visto o già sentito fra le persone.
Come la prima volta d'ogni cosa, quando tutto è ancora oscuro e i fili tramano nell'ombra.
Quando il tempo è ancora da costruire e l'attesa non ci appartiene.

Dario



Poesia


La calda notte mi arma la mano,
le dita ansiose stringono forte la penna,
il foglio bianco mostra chiaro il bersaglio,
le mani affusolate ne nascondono la visuale,
i miei occhi si spingono lontano superando il presente,
i ricordi dolci vivono solo il primo incontro,
la mia prima emozione torna a quella sera di mare,
la spiaggia affollata non nasconde la figura netta,
le mie ginocchia sono ancora bagnate
in quella notte che non è ancora passata,
la luce del sorriso non popola più il giorno dopo,
le mie speranze salite su un treno in direzione opposta,
gli occhi verdi donati ad altro,
i miei desideri fermi ancora sulla punta di questa penna
persi su un foglio bianco smarrito da tempo.


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Il foglio bianco by Adamo Musella is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.

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mercoledì 26 marzo 2008

Nebbia

di Adamo Musella

Presentazione

Ci sono momenti nella vita in cui tutte le nostre certezze sono spazzate via.
Ci sentiamo svuotati, quasi annientati. Ciò in cui abbiamo sempre creduto sembra privo di fondamento. Quello che stavamo costruendo ci appare un castello di sabbia che al primo soffio di vento crolla.
Era tutto un’illusione?
Ecco che veniamo risucchiati in un vortice, non riusciamo a capire quello che ci sta accadendo e proviamo solo uno strano senso di vuoto. Si finisce col toccare il fondo e solo dopo averlo fatto si può tornare lentamente a risalire.
È quanto Adamo trasmette in questa poesia con immagini metaforiche molto forti.
Emerge forte la sua voglia di far dissolvere la nebbia interiore che lo soffoca, fin quasi a bloccare il suo vivere. Una nuova energia lo spinge a “spezzare le catene”che lo tengono prigioniero di se stesso e del suo passato.
Avverte il desiderio di “volare lontano, di sorridere al mondo, di sollecitare il sangue a scorrere, di abbandonare la vecchia strada”, in poche parole di riprendere a vivere.
È un desiderio di rinascita di chi esprime con forza e determinazione l’amore per se stesso e per la vita, attraverso la sua dignità ritrovata.
Parole, quelle di Adamo, che fanno nascere la stessa voglia di guardarsi dentro e di risorgere a nuova vita con maggiore consapevolezza di se stessi e della propria forza interiore.


Cinzia


Poesia

La nebbia sale da dentro,
schiodiamo le nostre colpe
spezziamo le catene
togliamo il respiro al mostro leggero e
voliamo lontano.

Obblighiamoci a parlare,
discutiamo i nostri pensieri
respiriamo le nostre abitudini e
sorridiamo al mondo.

Affondiamo la spada,
liberiamoci dell’essere
rifiutiamo il fumo
attiviamo il tempo e
sollecitiamo il sangue a scorrere.

Urliamo sugli errori fatti,
riprendiamoci il senso perso
stracciamo la foto in cui l'ora è vecchia e
abbandoniamo la vecchia strada.

Imponiamoci l'ultimo momento,
resistiamo allo sgomento
abbattiamo la debolezza e
cediamo solo alla dignità ritrovata.


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Photo: Fog starts to shroud the Pasha Bulker by PJ Rosenberger is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.